Recensioni
Posted on Maggio 5, 2013I veri Artisti, i grandi Maestri dell’Arte in generale e della pittura in particolare, nella loro maniera di esporre, o meglio, di proporre la propria personalità artistica, producono sempre Opere che sono specchi della propria origine, della propria personalità.
E’ come se l’«environment» da cui sono originati abbia intriso fino al midollo la loro espressività: da Leonardo a Michelangelo, da Caravaggio a Lorrain, da Piranesi a Caffi, a Guttuso…tutti hanno creato utilizzando la tavolozza della loro esperienza umana temporale, i colori della loro anima, i pennelli dei loro occhi ed orecchie.
Il concetto aristotelico del “Koinè àisthésis”, è pienamente e naturlamente assorbito dai veri Artisti che operano dunque recependo le vibrazioni di tutti i sensi umani.
Il Maestro Nicola Bardetta, come appunto i grandi Maestri, crea ispirato dalla sua anima, dal suo sentire, dalla sua sensibilità, insomma da tutta la propria esperienza umana.
Tutte le Opere del Bardetta hanno dunque una forza e bellezza “funzionale” espressiva che vibra e fa vibrare l’anima del “lettore”.
Le sue marine (Stretto di Messina, La barca, Barca a secco, ecc.) le sua Nature Morte (Frutta pane, tavolo e sedia) ed i ritratti (Bimbo con occhiali), hanno un comune denominatore…quello che in genere si chiama “stile”.
Qui c’è tutto lo spirito della Sicilia, della sua antica cultura, della sobrietà, della profonda intelligenza ed umanità della sua anima.
Quella stessa saggezza ancestrale di un popolo che per millenni ha attraversato momenti di gloria e di grandi sofferenze, quella stessa profondità e capacità di introspezione dell’animo umano che il siciliano ha da sempre posseduto, quella nobiltà e distacco del suo agire è rappresentato palesemente ed in forma veramente geniale nella “natura morta con tavolo”.
Anche qui il Maestro Nicola Bardetta, ha saputo concretizzare in una forma eccellente tutta la sua sicilianità.
E tutto all’insegna del cromatismo e dell’architettura compositiva.
E’ un’opera eccelsa, che nella sua apparente semplicità non esiterei a definire degna, se non addirittura migliore di Paul Cèzanne, Campigli, Morandi .
Perché il Maestro Bardetta vi ha infuso tutto il suo essere siciliano.
Il tavolo rustico, scuro, con cassetto a pomello, è il corpo sul quale tre mele, un pezzo di pane tagliato ed un piatto coperto da un altro piatto, formano il substrato dell’anima che con la loro severa (come può essere severo e carico di significati e simboli un pezzo di pane e mele) presenza profumano di antichi effluvi tutta la composizione.
La parte superiore della pittura è occupata, anzi monumentalizzata da riquadri di differente cromatismo in cui la spalliera di una sedia, anch’essa ristica ma potente da sembrare uno schienale di un trono regale, spezza e vivifica tutta la scena.
Un vero Capolavoro!
Vorrei concludere affermando che le Opere del Maestro Nicola Bardetta sono tutte indistintamente dei capolavori che danno all’Arte italiana un prestigio internazionale, e che sono sicuramente destinate ad essere annoverate tra i grandi capolavori dell’Arte Contemporanea mondiale.
Giancarlo Alù